Dio c’è?

È passato un po’ dall’ultimo post, ma ho sempre odiato le cose forzate, e siccome amo particolarmente la scrittura ho preferito aspettare piuttosto che snaturare quello che è il piacere di scrivere.

ascolto

È un po’ come quando ti trovi in mezzo ad una discussione e non sai cosa dire. Molte persone si sentono a disagio e pur di non rimanere in silenzio dicono una cagata qualsiasi, pentendosi poco dopo di non essere stati zitti.

Non scrivere equivale a non parlare, ma quando non parli hai tempo per fare altre cose. Pensare per esempio, o molto più semplicemente ascoltare.

Ecco, se qualcuno mi chiedesse ora: “Pindaro 2.0, cosa hai fatto in quest’anno di silenzio?” io gli risponderei: ”Ho ascoltato”.

Ho ascoltato e mi sono ascoltato. Per questo c’ho messo così tanto tempo, perché ascoltare richiede tempo.

Quando si sta zitti poi si inizia a fare dei pensieri strani…tipo…da dove veniamo? Dove andiamo? Chi ha deciso che l’asso piglia tutto? Voglio dire, perché l’asso? Io faccio mille calcoli mentali per cercare di prendere il 7 di denari attraverso una combo interstellare e uno stronzo qualsiasi butta l’asso e prende tutto. Vaffanculo!

E a proposito di domande, una delle domande che mi mette più in imbarazzo è: “Tu credi in Dio?”. Dio c'è

Tutte le volte che me l’hanno fatta ho sempre pensato fosse una domanda trabocchetto, e di solito chi te la fa è uno di quei religiosi fanatici pronti a giudicarti se non dai la risposta che vogliono. Perché oggettivamente a uno che non crede in Dio non gliene frega un cazzo di sapere se tu ci credi o no.

E quindi cerchi di prendere la domanda con distacco un po’ come si faceva a scuola durante l’interrogazione di matematica quando la professoressa, con quel suo ghigno malefico, ti chiedeva di risolvere un’equazione.

Ognuno risponde a questa domanda in maniera diversa, ma tutti sappiamo che la verità è una sola: tolte poche persone che veramente credono in Dio (o qualche altra divinità) il resto delle persone crede a convenienza.

Io per primo. Ricordo che tutte le volte che ho pregato era per chiedere qualcosa. Per esempio chiedevo di risolvere l’equazione di prima, quella della professoressa con il ghigno malefico, di conquistare la ragazza più bella della classe, oppure pregavo per chiedergli di farmi fare il goal della vittoria nella partita del sabato pomeriggio.

Carmen-sandiegoCose stupide, lo so. Ma quando si è piccoli quelle cose sembrano importantissime. Ora che sono più maturo invece gli chiederei cose diverse. Cose a cui solo lui può dare una risposta. Che poi sono le stesse cose che ci chiediamo quando smettiamo di parlare e iniziamo a pensare…chi siamo? Cosa ci sarà dopo? Ma soprattutto…che fine ha fatto Carmen Sandiego?

Pindaro 2.0

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